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Avete mai sentito parlare di “skin positivity”? Si tratta di un movimento diffuso sui social, che si propone di esaltare la pellemostrandola così com’è, anche con quelle che comunemente vengono considerate delle imperfezioni.
La skin positivity si riferisce a tutti i cosiddetti inestetismi della cute: acne, brufoli, pori dilatati, rughe, nei, macchie, occhiaie, rossori, cicatrici e discromie, andando a comprendere anche vere e proprie patologie come la psoriasi, gli eritemi e la vitiligine.
Partendo dalla consapevolezza che l’aspetto fisico è uno dei principali bersagli del bullismo, il movimento si propone di portare su un piano di normalità ciò che potrebbe essere considerato sgradevole in quanto fuori dai canoni classici che ci vengono imposti. L’obiettivo è far sentire le persone meno sole e meno “sbagliate” e evitare discriminazioni, proponendo modelli diversi da quelli che ci vengono quotidianamente mostrati con le modifiche dei filtri e dei fotoritocchi. In scia a questo movimento, sempre più star della tv, influencer e artisti famosi si mostrano sui social senza ritoccare le foto e senza make-up. Un gesto semplice, ma allo stesso tempo potente, che vuole essere portavoce di un messaggio importante: tutti abbiamo delle imperfezioni che non vanno demonizzate, ma semplicemente accettate.
A questo proposito sono nati anche molti profili di persone comuni che condividono questo pensiero: pubblicando foto del proprio volto al naturale, migliaia di individui in tutto il mondo mostrano cosa significa apprezzare la propria immagine così com’è. Una vera e propria comunità di persone che si raccontano e condividono il proprio percorso di accettazione. Oggi l’hashtag “skinpositivity” è stato usato in ben 229 mila post.
L’idea alla base della skin positivity non è quella di evitare i prodotti di bellezza, è infatti giusto prendersi cura della propria pelle; ma semplicemente far comprendere che l’ossessione per la perfezione è fuorviante e dannosa, oltre che irreale. Nessuna pelle è priva di difetti e nessuna pelle è uguale tutti i giorni. La skincare diventa quindi un momento di relax, una vera e propria coccola da dedicarsi, e non un’ossessione dovuta a modelli di bellezza stereotipati e finti. Un concentrato di positività verso se stessi, dunque, che ci porta a mostrarci con maggiore sicurezza e naturalezza agli altri.
La strada è ancora lunga ma grazie alla skin positivity un po’ alla volta potremo imparare ad apprezzarci per come siamo, senza nascondere quelli che riteniamo essere dei difetti, secondo il principio che ognuno è fatto in modo diverso ed è bello per le proprie unicità.